31 ottobre 2006

Ho fatto il pane!!!

Mmmm... è un sacco che non inserisco post. E' anche un sacco che non faccio nulla in cucina... Il pane - di cui seguono numerose immagini - l'ho fatto due settimane fa ma sono talmente pigra che mi ci è voluto un sacco per decidermi a pubblicarne il resoconto. Comunque... non ho molta voglia di scrivere e quindi commenterò il minimo indispensabile. La ricetta di questo pane arriva da Apples for jam di Tessa Kiros e l'idea di farlo mi è venuta dopo aver visto una foto di quello che aveva fatto Ilana. Quindi non mi restava che provare! Visti gli ingredienti, si direbbe più una brioche - c'è il latte, il miele - ma la lavorazione è quella tipica del pane. Ho deciso che sembra bello e quindi gli ho dedicato un po' di scatti...

Non ho idea di che sapore avesse. L'hanno mangiato solo mio padre e Luca e non hanno detto niente. Quindi forse non era questo granchè?

Non m'importa... quello che conta è l'apparenza ... !!!

24 ottobre 2006

Solo il cioccolato può...

Che giornate uggiose!!! E l'umore è come il clima: triste, spento e cupo. Non c'è proprio niente che riesca a tirarmi su il morale. Ho dormito per quasi 18 ore nel fine settimana, ero in coma totale. Eppure il weekend non era iniziato male... voglio dire, venerdì nel complesso non è stata una brutta giornata... il lavoro è andato, tutto è filato liscio e ho anche avuto una piacevole 'sorpresa'. E poi... tutto si è annebbiato, il mio cervello ha iniziato a fumare, le mie stanche membra rifiutavano di muoversi... ed alla fine ho dormito per tutto il sabato pomeriggio fino alle 13 di domenica... e così se n'è andato via il fine settimana. E per qualche tempo se n'è andata anche la mia voglia di preparare qualcosa di buono per viziare i miei cari. Ma ad un certo punto, ho più o meno ripreso in mano le redini di un fine settimana trascorso nella più totale assenza di me ed ho preparato la Chocolate Fudge Cake, ossia una torta a due piani glassata al cioccolato. Ci sono delle volte in cui solo il cioccolato 'può'!!! Questa è una torta che preparo molto spesso e riscuote sempre un grande successo. Si prepara il solito impasto base con l'aggiunta di cacao in polvere - ho usato il cacao belga che Lilo mi ha mandato qualche tempo fa: un colore ed un odore decisamente migliori di quella schifezza che si compra all'esselunga...

Ho diviso l'impasto in due stampi per torta, finalmente sono riuscita ad utilizzare i miei nuovi cerchi da torta che si allargano da 16 a32 cm - io ho utilizzato le forme con un diametro di 20 cm.

E per altre tre ore, cioè finchè le torte non si sono cotte e poi ben raffreddate, sono ritornata a rannicchiarmi sul divano *ma* stavolta sono stata un pelo più reattiva perchè sono addirittura riuscita a guardare un film! Quando le torte sono ben fredde è l'ora di preparare la glassa: tenendo in mano il mio immancabile drink, metto burro, zucchero a velo e cioccolato fondente fuso nel KA e 'preparo' una glassa morbida e vellutata...

Alla fine, si tratta solo di usare un po' di glassa per legare tra loro le due torte e poi ricoprire il tutto. Anche questa è andata...

Ora, la luce fa schifo, è buio anche di mattina e quindi non sono riuscita a fare una foto decente... sono ancora decisamente avvolta nell'oscurità.

Comunque sia, la torta doveva essere buona: ci hanno mangiato luca edi miei e poi ne ho portato un pezzo alla mia vicina di casa - io sapevo che era diabetica ma non ha detto di no e quindi si vede che mi sbagliavo. Come capita spesso, purtroppo... Ah, ho anche riciclato la ricetta della torta allo yogurt e ci ho fatto i muffins. Mia sorella se n'è accorta subito, eh eh eh...Non vale neanche la pena di farvi vedere le foto. Proprio una cosa triste.

16 ottobre 2006

Colazione all'americana

Così, giusto perchè non li facevo da tanto tempo, ho deciso di preparare i pancakes per la classica colazione americana per almeno una volta. Abbiamo mangiato i pancakes a pranzo con uova strapazzate e pancetta croccante. La ricetta per i pancakes è semplicissima e anche qui - dopo aver preparato gli ingredienti in due ciotole separate - si tratta semplicemente diaggiungere i liquidi (un uovo, latte, burro fuso) agli ingredienti asciutti (farina, zucchero, lievito). Si lascia riposare il composto per un'oretta e poi si mettono delle cucchiaiate di impasto su una piastrabollente con un po' di burro. Manco a dirlo i primi pancakes si sono bruciati e sono venuti brutti, ma poi ci ho preso la mano e non è andata tanto male. Dopo aver preparato le frittelle ho messo la pancetta sulla piastra con un po' di burro e l'ho fatta bella croccante. Nell'attesa di preparare le uova (niente di speciale: solo uova ed un po' di sale) ho messo la pancetta tra dei fogli di scottex...non per assorbire il grasso in eccesso - figuriamoci! - ma solo perchè così la pancetta si mantiene croccante. Adesso il piatto è pronto ed è in tavola. Io ho aggiunto dello sciroppo d'acero perchè volevo fare la cosa il più americana possibile. Ma Luca non era proprio sto granchè contento!

Una bomba calorica

Si tratta dell'Elvis Priestley's fried peanut-butter and banana sandwich... Solo a guardarlo in foto il colesterolo mi si alza alle stelle!

Adesso mi spiego perchè il Re si era allargato talmente tanto negli ultimi anni della sua vita: se mangiava 'ste cose ogni giorno, doveva per forza andare così.

E' una preparazione semplicissima e più che altro l'ho fatta solo in favore del blog: ne ho assaggiato solo un pezzetto perchè immaginavo mi sarei sentita male!

Si tratta solo di spalmare del burro di arachidi su una fetta di pane in cassetta che ho tostato in forno (non ho un tostapane!), mettere un po' di banana tagliata a rondelle su un'altra fetta e fare il sandwich.

Dopodichè si mette il panino in padella con un cucchiaio abbondante di burro... giusto per dargli una doratura...

Penso che questo panino abbia una cosa come seimila calorie... e quindi preferisco guardarlo da lontano e basta... preferisco le calorie dell'alcol, sinceramente!

12 ottobre 2006

Sapori mediterranei

Adesso è il caso di stare un po' leggeri, eh eh, e poi con tutti quegli odori di muffins in cucina mi è - incredibilmente - quasi passata la fame. Sfoglio NB per l'ennesima volta in cerca di ispirazione e trovo una cosa semplice semplice: Egyptian Tomato Salad. Ho più o meno tutti gli ingredienti in casa e quindi procedo preparando un trito di scalogno, aglio e prezzemolo - a dire il vero ci vorrebbe il cerfoglio che sa un po' di anice e dà quel tocco di esotico, ma non si trova facilmente ed in casa non ne ho. Buon per me, non vado proprio pazza per l'anice, quindi uso il prezzemolo.

Mentre preparo il trito metto due bei pomodori in acqua bollente dopo aver praticato un'incisione a X alla base degli stessi.

Quindi lascio raffreddare un po' e tolgo la buccia.

Fatto questo, non mi resta che tagliare i pomodori a fette e cospargerli con il trito preparato poco prima e terminare il piatto con una spruzzata di succo di limone...

Ancora muffins???

Eh, vabbè, sarà che è tardi e sono stanca o forse sarà che sono un po' ubriaca ma non riesco a spiegarmi perchè ho messo due ricette di muffins una dietro l'altra. Ora si confondono. Però non so come fare a spostare i post e quindi ciccia...restano così...tanto si capisce che sono diversi... Questi sono salati; l'ingrediente principale sarebbe il Cheddar Cheese ma dato che in Italia non viene importato, ho utilizzato la fontina che cmq è un buon formaggio saporito e a pasta molle come il cheddar. Anche qui stessa cosa: ingredienti asciutti da una parte - quindi farina 00, farina di segale, un pizzico di sale, formaggio grattuggiato, un cucchiaino di senape inglese.

Poi preparo gli ingredienti liquidi - latte, burro fuso, yogurt greco intero, uova e Lea & Perrins - ovvero la salsa worchester.

A questo punto verso gli ingredienti liquidi in quelli asciutti

e metto l'impasto nelle pirottine.

I muffin ora vanno in forno per una prima volta per 20 minuti e poi li tiro fuori, li cospargo di formaggio a scagliette e rimetto in forno per altri 5 minuti.

Adesso sono pronta a mettere in tavola!

Nota per l'autore: vanno mangiati tiepidi, non BOLLENTI!!!!

Arancia a colazione

Sono anni che ho Nigella Bites ma ogni volta mi stupisco di quante ricette ci sono e di quante poche ne abbia effettivamente provate. La verità è che molto dipende anche dalla difficoltà nel recuperare gli ingredienti...ci sono cose che non pensavo neanche esistessero ma in Inghilterra - patria di Nigella, of course - le proposte alimentari sono tanto variegate quanto variegati (mi si passi il termine, please) sono gli abitanti del Regno e quindi è semplicissimo recuperare ingredienti cinesi, tailandesi, indiani etc... MA alcune ricette sono proprio di semplice riproduzione: gli ingredienti sono quelli classici, diciamo anche della tradizione mediterranea, perchè no... E tra le tante, ho trovato la ricetta dei muffins all'arancia o Orange breakfast muffins come si chiamano nel libro.

Qui davvero non ci sono ingredienti strani e poi sono facilissimi da fare. Preparo prima gli ingredienti asciutti: farina, lievito, zucchero, scorza grattuggiata di un'arancia

e poi preparo gli ingredienti liquidi: burro fuso, succo di arancia, uova.

A questo punto si tratta solo di incorporare gli ingredienti liquidi in quelli asciutti

e di mescolare - poco - il tutto con una forchetta. La cosa bella dei muffins è che più l'impasto è grumoso, meglio vengono...più gonfi e più belli non solo da mangiare ma anche da vedere. A questo punto metto l'impasto nelle pirottine e poi nella teglia apposita ed inforno per 20 minuti. Et voilà... che meraviglia e che profumo di arancia!!!

Bene, quindi siamo stati capaci di assumere cibi sani almeno a colazione!!!

Peanut butter cookies

La scorsa settimana è stata abbastanza proficua dal punto di vista delle creazioni culinarie... Era tanto tempo che non portavo nulla per i miei colleghi in ufficio e così ho deciso di fare i biscotti al burro di arachidi, uno dei miei cavalli di battaglia. Non è una ricetta di Nigella - anche se lei ne ha una ottima su How To Be A Domestic Goddess - ma ne ho utilizzata una recuperata da joyofbaking.com che è più veloce da fare. Preparo la base dell'impasto con uova, burro, zucchero semolato, zucchero di canna, farina, lievito e burro di arachidi e la bestia pensa ad amalgamarlo bene.

Lascio che l'impasto riposi fuori dal frigo per un po' e, dopo aver foderato una teglia con carta da forno, inizio a preparare delle palline di pasta. Le stendo sulla teglia e con il dorso di una forchetta pratico dei segni, giusto perchè poi sono più carini.

Devono stare in forno moderatamente caldo per non più di 8 minuti ed una volta sfornati... sono pronti da mangiare.

La cucina ha puzzato di noccioline per due giorni ma i colleghi - e anche i miei genitori - sono rimasti contenti...

03 ottobre 2006

Siamo alla frutta...

...ma nel senso che ho preparato due dolci alla banana per finire la serata...

Per prima cosa ho preparato dei toffee banoffi, in sostanza dei cheesecake individuali fatti con una base di burro e biscotti digestive su cui ho adagiato un mix di panna e filadelfia, inssaporite con dell'estratto di vaniglia (quello vero che mi ha mandato Kat da Londra).

Lascio rapprendere l'amalgama in freezer per circa un'ora e poi impiatto guarnendo il cheesecake con delle fette di banana ed una salsa di toffee (fatta sciogliendo in un pentolino delle caramelle mou insieme ad un paio di cucchiai di panna fresca).

Ora...la foto non rende giustizia, è venuta sfocata (colpa del vodka lemon, eh eh)...

Poi ho portato in tavola la mia (anzi di Nigella) banana bundt cake. Questa nuova ricetta di Nigella era su YOU magazine che Bev mi ha mandato la scorsa settimana.

Ho preparato una crema con burro e zucchero e vi ho aggiunto l'estratto di vaniglia.

Nel frattempo ho schiacciato con una forchetta qualche banana e l'ho lasciata a macerare nel succo e nella buccia di un limone e poi ho aggiunto il mix bananoso al burro e zucchero di prima.

Messo in forno per 40 minuti e, una volta fredda,

ho servito le fette di torta insieme a dell'ananas: il morbido e dolce della torta alla banana in contrasto con l'aspro dell'ananas...non credo che un altro tipo di frutta avrebbe sortito lo stesso effetto!

A Spanish Feast

Sabato sera Anna e Già sono venuti a cena a casa e prima di mettere in tavola la paella non ho potuto fare a meno di far assaggiare i miei boquerones agli ospiti. Anche questa è una ricetta spagnola, si tratta di una tapa. L'ho assaggiata a Madrid vicino a piazza 2 maggio e mi è piaciuta un sacco. Ho pulito una ventina di alici e le ho messe a marinare nell'aceto bianco per circa 5 ore. Secondo la ricetta ne bastano tre di ore ma secondo me anche cinque sono poche...

Fatto ciò, poco prima di servirle su dei crostini di pane, ho scolato i filetti e li ho adagiati su un piatto cospargendoli con un trito di aglio e prezzemolo e condendoli con olio extravergine di oliva.

Gnam gnam...

Paella de marisco

Reduci (si fa solo per dire dato che è passato più di un mese da quando siamo rientrati) dalla Spagna, ho pensato alla Paella. A quella di marisco per la precisione e quindi dopo essermi dissanguata in pescheria, sono tornata a casa e mi sono messa ai fornelli alle 15...per più di quattro ore! Dio, che fatica! Ho cercato ricette ovunque, sui libri e su internet e - per quanto le ricette fossero diverse tra loro - c'era un punto in comune: i frutti di mare vanno cotti tutti separatamente. NOOOOOO!!! Ma ormai ho detto ad Anna che si mangia paella e, soprattutto, ho lasciato 89 euro all'esselunga e quindi non se ne parla di tirarsi indietro ora! Inizio con le cozze, facendole aprire ed insaporire in padella.

Poi tocca ai gamberi e alle seppie: una cottura veloce in aglio e olio.

Ed infine preparo le mazzancolle tropicali; sempre passate in padella con aglio e olio.

A questo punto i frutti di mare sono pronti (le vongole sono quelle surgelate, per la verità ed anche quelle sono state ripassate in padella con aglio e olio) e quindi, a circa un'ora dall'arrivo degli ospiti, preparo un trito di peperoni gialli e rossi, cipolla e aglio e metto tutto in padella.

Dopo qualche minuto di cottura aggiungo qualche cozza sgusciata (ah, ricordati: se per caso ti salta in mente di rifare la paella, compra le cozze già sgusciate che sono buone uguali, ok?), le vongole, i gamberetti e le seppie.

Poi il riso e copro con il brodo di pesce.

Aggiungo metà delle mazzancolle insieme allo zafferano e alla curcuma che mi serve per dare al riso un bel colore giallo vivo.

Dopo circa dieci minuti di fuoco vivace passo tutto in forno a 50° così finisce di cuocere e resta ben caldo.

Anna e Giò intanto sono arrivati...e siccome hanno fame, porto la mia opera d'arte in tavola dopo averla guarnita con qualche cozza, le restanti mazzancolle e degli spicchi di limone...